giovedì 26 gennaio 2017

Fallisce un progetto di pochi, vince il buonsenso di molti.


"I cittadini dovranno essere sempre informati e coinvolti direttamente nelle decisioni dell'amministrazione, attraverso forme dirette di consultazione e partecipazione" si leggeva nel programma elettorale di questa Amministrazione. Oltre a non considerare il parere di cittadini e comitati, è persino riuscita a compattare l'intera Minoranza contro il progetto del teleriscaldamento realizzato in ospedale.

Esprimiamo estrema soddisfazione nell'apprendere il ritiro della pratica dal tavolo di discussione del Consiglio comunale. Crediamo di aver contribuito attivamente, anche in sinergia con i cittadini, all'ottenimento del risultato e ci congratuliamo, per l'impegno e la tenacia, con tutti quelli che hanno effettuato in questi mesi un prezioso lavoro di approfondimento e di studio del progetto dimostratosi fallimentare nel merito e nei metodi.

La scelta obbligata di demandare ogni eventuale decisione alla futura amministrazione, caldeggiata a suo tempo da questa Minoranza, sarebbe stata opportuna e doverosa qualche mese fa quando invece il Sindaco decise di forzare la mano sulla sua approvazione. La realtà è che Asti non è più governata da una maggioranza e la giustificazione del rinvio "per consentire il confronto con la cittadinanza e gli eventuali ulteriori approfondimenti" appare oggi una pezza peggiore del buco.

Di tutta questa storia ci rimane una sensazione di fondo: in una congiuntura sociale, economica e occupazionale poco felice, la città ha perso tempo prezioso e un'ulteriore occasione: se l'Amministrazione avesse utilizzato lo stesso tempo, la stessa volontà e determinazione messa in campo sul teleriscaldamento per realizzare un progetto alternativo e condiviso, a quest'ora potremmo festeggiare un successo di tutti. Sarebbe opportuno invece che qualcuno si assumesse la responsabilità politica del fallimento del progetto di pochi.

Tutta la Minoranza consiliare del Comune di Asti
Clemente Elis Aceto, Anna Bosia, Marcello Coppo,
Piero Ferrero, Giorgio Galvagno, Federico Garrone,
Davide Giargia, Fabrizio Imerito, Gianfranco Imerito,
Maurizio Lattanzio, Angela Quaglia, Massimo Scognamiglio,
Marcella Serpa, Mario Vespa

mercoledì 25 gennaio 2017

Creare una cultura della mobilità alternativa


Contemporaneamente alle piste ciclabili, ad Asti serve lavorare alla creazione di una cultura di utilizzo e rispetto della bicicletta e della mobilità sostenibile alternativa in generale. Quella cultura che servirebbe a salvaguardare ciclisti e pedoni, che ci farebbe ripensare l'intero sistema di trasporto urbano in maniera organica, compresa una massiccia revisione dei percorsi dei bus urbani. Quella cultura che consentirebbe di progettare e costruire infrastrutture, come marciapiedi e piste ciclabili, adeguate alle reali esigenze della mobilità e non realizzate unicamente per spendere in qualche maniera i fondi reperiti con tanto sacrificio.