giovedì 12 ottobre 2017

Realizzare l'Agrivillage oggi è antistorico


Il progetto Agrivillage è molto discutibile, concepito come un finto-rurale, brutta copia dei nostri borghi. Esso cela l'ennesimo grande centro commerciale, calato dall'alto e completamente estraneo ad una visione complessiva di sviluppo della nostra città per la quale, se la vogliamo moderna, accogliente e vivibile, questa proposta arriva con un ritardo epocale! Dopo anni di incertezze, rischiamo di compromettere una vasta area verde, all'ingresso dell'abitato e di notevole interesse paesaggistico, in barba alla ripetuta dichiarazione: “Basta consumo di suolo”! Nel frattempo ben tre siti del nostro territorio sono stati promossi “Patrimonio dell'Umanità”.

Il termine accattivante di Agrivillage dovrebbe favorire lo sviluppo dell'agro-alimentare, dell'eno-gastronomia e del “biologico” nostrano. Viceversa questi sono veramente tali se reperiti là dove si producono, non dove si concentrano e si commercializzano. Gli spazi saranno riservati prevalentemente alle aziende locali? Le stesse, per dimensioni e conduzione familiare, sarebbero in grado di sostenere un tale impegno?

Riguardo poi alla grossa occasione occupazionale: quanta e che genere di occupazione? Magari ancora di basso profilo professionale? Quanti posti di lavoro verranno persi di conseguenza altrove? Sono poco trasparenti le garanzie di sostenibilità economica di un'iniziativa imprenditoriale di tale portata. Di contro è prevedibile una bassa ricaduta sul tessuto economico della città.

Chi ci guadagna? Di certo chi si vedrà trasformare il proprio terreno da industriale a commerciale. Chi ci perde? Il solito Pantalone! E non diteci che siamo sempre quelli per il no a tutto. Progettiamo insieme una Asti futura, nuova e possibile. Allora nasceranno una moltitudine di progetti originali e innovativi col consenso generale degli astigiani.
Asti Possibile

Lettera di UnitiSiPuò al Sindaco sull'Agrivillage


Nostro Sindaco,

non siamo ancora a conoscenza della sua decisione sulla firma dell'accordo di programma riguardante Agrivillage e proprio per questo ci teniamo a ribadire le nostre perplessità in merito a tale operazione.

Durante le conferenze dei servizi la Regione Piemonte ha sollevato osservazioni su troppi aspetti critici difficilmente sanabili. Riguardano la situazione paesaggistica, la viabilità, le opere idrogeologiche. I cittadini e le associazioni di categoria degli agricoltori hanno posto inoltre seri dubbi sull'opera e la ricaduta sul territorio.

Siamo per la promozione dell'astigiano in tutte le sue forme autentiche, non siamo per le copie artefatte. I turisti che scelgono di visitare l'astigiano devono conoscere la realtà del nostro territorio, assaporare i gusti, apprezzare i profumi, toccare con le proprie mani, vedere con i propri occhi. Per favorire ciò è necessario avere un piano strategico della città che miri a sviluppare anche la promozione del commercio e il settore agricolo in cui c'è molto da fare. Occorre però che le iniziative in questo senso vengano attuate in primo luogo dai soggetti politici chiamati ad amministrare.

Signor Sindaco, Lei ha capito molto bene la situazione: dal suo intervento di ieri alle Commissioni congiunte traspariva che l’operazione Agrivillage risulterebbe disastrosa per la nostra città in qualsiasi caso.
Disastrosa se non decollasse: sarebbe la città ad accollarsi il fallimento di un’operazione a rischio “cattedrale nel deserto”. Disastrosa anche qualora avesse successo, perché determinerebbe il definitivo svuotamento del centro storico e delle periferie immediatamente vicine all'Agrivillage, un contesto che già ora appare fortemente in crisi, depauperato, asfittico. Ha promesso invece ai suoi elettori che avrebbe rilanciato e rivitalizzato Asti e le sue periferie oggi sofferenti. Parlando ieri sera delle iniziative attraenti del Borgo ha dimostrato di comprendere molto bene le ragioni per cui solo le iper strutture potrebbero competere con Agrivillage.

Questi sono gli argomenti forti che siamo certi Lei saprà usare con la sua Maggioranza per spiegare le ragioni per cui non firmerà “l’accordo di programma” in Regione. Non ceda al “ricatto” dell’insediamento di un mega capannone di logistica: Lei sa bene che il sistema viario della zona non consente tale atterraggio a meno che i proponenti non si accollino gli oneri di una rinnovata viabilità.

Sindaco, scegliendo di non firmare farà un gesto lungimirante e autorevole per Asti e gli astigiani.

Il Gruppo Consiliare UnitiSiPuò
Beppe Passarino
Michele Anselmo

giovedì 5 ottobre 2017

Agrivillage ennesimo moloch in città


Si scrive "Agrivillage", si legge ennesimo moloch paracadutato sul territorio in maniera completamente avulsa da qualsiasi progetto complessivo di sviluppo della città.

E soprattutto dalla nostra idea di città.

Accompagnato dalla semplicistica motivazione dell'incremento occupazionale (quanti posti di lavoro farà perdere altrove?), dal trendy eno-bio-agro-food (le specificità enogastronomiche sono tali se ricercate dove si producono, non dove si concentrano) e dalla sostenibilità economica basata sull'ennesimo atto di fede (BreBeMi docet) che questa città non può più permettersi.

Chi ci guadagna? Di certo, senza neppure aver costruito, chi si vedrà trasformare il terreno da industriale a commerciale. Chi ci perde? Il solito Pantalone.

E non ditemi che siamo sempre quelli del NO. Progettiamo prima insieme l'Asti futura e i SI fioccheranno sui progetti che ci si incastonano.

Clemente Elis Aceto

Nomine: dalle parole ai fatti

La Stampa 03 ottobre 2017
Giusti gli auspici del M5S sulle nomine future, ma alle parole devono seguire i fatti ed azioni concrete.

#unitisipuò si batte in questo senso già da tempo (qui https://goo.gl/L9DqhV e qui https://goo.gl/6nquyV) ed ha approntato un ordine del giorno (https://goo.gl/SdoaaY) per avere un regolamento comunale per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni e società partecipate. Chiediamo che il M5S lo sostenga, lo firmi e lo presenti con noi in Consiglio comunale.

Clemente Elis Aceto

venerdì 7 luglio 2017

Le cose ti vengono riconosciute dopo

Tratto da un'intervista de "La Nuova Provincia" al Consigliere di Maggioranza Pippo Cornero

Avevo parlato di nomine qui, qui, qui, qui e qui

Sentirsi dire dopo di avere ragione è una magra consolazione.

venerdì 23 giugno 2017

E' importante votare al ballottaggio del 25 giugno


Da quando ho compiuto 18 anni mi sono sempre recato a votare.

Ogni volta che mi è stata data la possibilità di scegliere ho sempre scelto.

L'unica volta in cui ho votato scheda bianca è quando non mi è stata data un'alternativa.

Andate a votare, soprattutto se non lo avete fatto al primo turno.

E scegliete.

State certi che si recherà certamente a votare chi pensa esclusivamente a difendere i propri interessi personali e non si farà venire troppi dubbi su chi scegliere.

Clemente Elis Aceto

giovedì 15 giugno 2017

Sogniamo un'oasi di bene comune


Avvertiamo in città un rinnovato fermento riguardante le sorti dell'Oasi dell'Immacolata, situata in zona Don Bosco, anche da parte di chi è stato poco attento precedentemente. Lo scorso aprile, ben prima delle elezioni amministrative, #unitisipuò presentò in merito un'interpellanza e ottenne come risultato, secondo le risposte consultabili qui e qui, una delibera di Giunta dell'Amministrazione uscente. Tale proposta di Giunta, che dovrà essere votata dal prossimo Consiglio comunale, prevederebbe l'introduzione di vincoli conservativi sui fabbricati esistenti così da impedirne la demolizione. Tutto positivo se non fosse che della DGC parrebbe non esservi alcuna traccia e per questo approfondiremo ulteriormente la questione.

Attualmente il sito dell'Oasi dell'Immacolata ha già un vincolo ad “area a verde privato” in cui non è consentita la realizzazione di nuove costruzioni. Per attribuire all'area una capacità edificatoria occorrerebbe una nuova Variante al P.R.G. da sottoporre comunque al vaglio del Consiglio comunale. Ovviamente #unitisipuò osteggerebbe ancora una volta questa iniziativa.

Con l'obiettivo di arrestare il consumo di suolo, la riduzione del verde cittadino, l'aumento del traffico e del conseguente inquinamento, crediamo sia inopportuno incrementare ulteriormente l'offerta della grande distribuzione astigiana, soprattutto in un contesto di elevata concentrazione di luoghi sensibili come la scuola elementare Mazzarello, la casa di riposo Marello e l'ospedale Cardinal Massaia.

Pur comprendendo, da parte della Diocesi, la necessità di trovare risorse economiche per garantire continuità al funzionamento di altre strutture, auspichiamo che l'Oasi, per la posizione in cui è collocata, non debba trasformarsi in occasione di divisioni o proteste da parte dei cittadini oltre che problema di carattere urbanistico.

Riteniamo che gli edifici ed il parco dell'Oasi dell'Immacolata debbano essere utilizzati per una delle molteplici attività di cui la Chiesa si fa promotrice e che sulla logica del commercio prevalga quella del bene comune. Insomma non un'oasi di grande commercio ma un'oasi di bene comune.

Le Liste "#unitisipuò" e "Passarino - Un Sindaco per Amico"


Il contributo di due cittadine sull'argomento - La Stampa del 15/06/2017

Il contributo di una cittadina e diverse associazioni - La Stampa del 17/06/2017 

lunedì 12 giugno 2017

109 volte grazie!


109 volte grazie! Grazie a coloro i quali hanno espresso la preferenza per me.

5 anni di Consiglio comunale non sono sempre stati felici. Credo che questo risultato sia la risposta migliore a tutti coloro i quali dicevano che le mie preferenze del 2012 erano solo frutto della candidatura nel Pd. La risposta migliore a tutti quelli che mi hanno augurato di non ritornare in Consiglio comunale aggiungendo che "non si sarebbe sentita la mia mancanza". La risposta migliore a chi ti toglie persino il saluto semplicemente per il fatto di dire ed agire secondo ciò che pensi. La risposta migliore a chi "anche lui è un povero cristo". La miglior risposta a chi pensa di avermi "cacciato con una pedata". E invece sarò ancora qui a battagliare, dentro o fuori il Consiglio, con il doppio della determinazione.

Grazie ai 2251 che hanno votato Passarino e ai 2152 che hanno votato le due liste.

Da grandi numeri derivano grandi responsabilità. Ce la metteremo tutta per tentare di essere all'altezza della rinnovata fiducia. Continuare a lottare per una città migliore si deve e abbiamo dimostrato a noi stessi e agli altri che #unitisipuò

Clemente Elis Aceto

martedì 16 maggio 2017

Cosa serve sapere per votare correttamente

COME SI VOTA

E' necessario recarsi al proprio seggio, indicato sulla tessera elettorale, munito di un documento di identità (Patente o Carta d'identità) in corso di validità (è bene controllarne la scadenza). E' ovviamente necessaria la tessera elettorale (è bene controllare che non sia esaurita).

LA TESSERA ELETTORALE

La tessera elettorale è un documento permanente, rilasciato dal Comune di Asti al momento dell’iscrizione nelle liste elettorali e viene consegnata a domicilio da un incaricato del Comune (agente polizia municipale, messo comunale, ecc).
  • Nel caso di cambio di residenza in altro Comune la tessera, precedentemente rilasciata dal Comune di Asti, dovrà essere consegnata al Comune di nuova residenza, ricevendone in cambio una nuova.
  • Nel caso di cambio di indirizzo all’interno del Comune, viene inviato al domicilio dell’elettore, per posta, un’etichetta adesiva da apporre nell’apposito riquadro sulla tessera elettorale già in possesso. Se il tagliando viene smarrito sarà necessario rivolgersi all’Ufficio Elettorale che gratuitamente provvedrà a rilasciarne una copia.
  • Nel caso di deterioramento, con conseguente inutilizzabilità, viene rilasciato un duplicato della tessera previa domanda e consegna dell’originale deteriorato. (Il rilascio è immediato presso l’Ufficio Elettorale)
  • Nel caso di smarrimento l’elettore può richiedere un duplicato presso l’Ufficio Elettorale, previa domanda corredata da dichiarazione di smarrimento. (Il rilascio è immediato presso l’Ufficio Elettorale)
  • Nel caso di furto l’elettore può richiedere un duplicato presso l’Ufficio Elettorale, previa domanda corredata da denuncia all’Autorità di Pubblica Sicurezza (Carabinieri o Questura). (Il rilascio è immediato presso l’Ufficio Elettorale)
  • Nel caso di esaurimento degli spazi destinati al bollo di sezione sul retro della tessera, l'elettore deve recarsi all'ufficio Elettorale per il rilascio di una nuova tessera.

CHI CONTATTARE PER INFORMAZIONI

Servizio Elettorale e URP - Via Edmondo de Amicis, 8, Asti, 14100, Piemonte, Italia
Telefono: 0141 399414

COME ESPRIMERE CORRETTAMENTE LA PREFERENZA

Per esprimere correttamente il voto occorre barrare il nome del candidato a Sindaco GIUSEPPE PASSARINO posizionato in alto a sinistra sulla scheda elettorale di colore azzurro. Quindi barrare UN SOLO simbolo delle due liste a sostegno e scrivere accanto il COGNOME del candidato al Consiglio comunale cui si vuole dare la preferenza. (Vedi immagine sotto)

Clicca l'immagine qui per ingrandire
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Tracciando una X solamente sul simbolo della lista e indicando il Cognome del candidato alla carica di Consigliere comunale cui si vuole esprimere la preferenza, il voto verrà automaticamente esteso al candidato Sindaco collegato alla lista. (Vedi immagine sotto)

Clicca sull'immagine per ingrandirla
NOVITA' 

E' possibile aggiungere, immediatamente sotto, la preferenza a un secondo candidato della stessa lista purché di sesso differente dal primo. Quindi, se si vogliono esprimere due preferenze, dopo aver barrato il simbolo della lista si possono scrivere i cognomi di un uomo e una donna appartenenti alla medesima lista.


mercoledì 12 aprile 2017

Perchè la direzione Asl di Asti non chiarisce?


Nelle ultime settimane i giornali locali hanno riportato le preoccupazioni espresse da forze politiche e Consiglieri comunali relativamente ad ipotesi di ridimensionamento del sistema informatico di digitalizzazione della nostra Asl. In particolare il Consigliere Scognamiglio ha spiegato molto bene il valore dell’attuale organizzazione e la qualità da essa espressa in termini di archivio e trasferimento di diagnostica per immagini, cartella clinica e dossier elettronico, gestione farmacologica del paziente e dotazione del degente di braccialetto elettronico. Peculiarità queste che pongono i processi informatici dell’Asl Asti all'avanguardia nel panorama piemontese.

Gli attuali appalti dei sistemi di gestione andranno fra breve a scadenza di conseguenza l’Asl dovrà attivare, nel rispetto della normativa vigente, una nuova gara d'appalto finalizzata, per quanto possibile, al risparmio economico mantenendo la qualità esistente. Questo è quanto ha chiesto “la Politica” all'attuale Direzione Generale: la garanzia occupazionale in una città particolarmente sofferente in tale ambito e la garanzia del mantenimento della qualità esistente perché non è possibile che, partendo da una posizione di maggiore levatura qualitativa, Asti sia penalizzata ancora una volta rispetto ad altre Aziende sanitarie.

Già nel 2014 l’Asl astigiana subì, nei fatti, un ridimensionamento della sua offerta sanitaria, del suo prestigio, dei suoi posti letto. La famigerata delibera regionale relativa alla rete ospedaliera ha ridotto, soprattutto in prospettiva, le potenzialità della nostra offerta di salute. Se è vero che il progetto originale non è interamente passato grazie alla mobilitazione degli astigiani, nei fatti, la sanità astigiana è stata comunque depauperata. Le sofferenze del Pronto Soccorso dello scorso inverno rappresentano la palese dimostrazione. Si tratta di un cambiamento sottotraccia, i cui esiti negativi saranno percepiti nella loro interezza solo fra qualche anno ma, concretamente, il ridimensionamento è già avvenuto: basti pensare che sino ad un anno fa la Provincia di Asti contava due Ospedali, oggi l’Ospedale di Nizza non esiste più e quasi tutti i suoi posti letto per acuti sono stati soppressi.

Questo stillicidio strisciante va ora a colpire un altro “fiore all'occhiello” del sistema astigiano poiché l’informatica Asl ha attivato sinergie con ASP e Comune. Pensiamo che questi siano argomenti seri, ma di fronte a questi fatti assistiamo al “silenzio assordante” (e a questo punto colpevole), della Direzione Generale ASL e della Regione. Non smentire nè confermare, ma proseguire nel ridimensionamento pare, francamente, un atteggiamento poco sensibile e attento nei confronti di tutta la comunità astigiana sul modello del: << dicano e scrivano ciò che più gli aggrada, noi proseguiamo per la nostra strada>>.

Pensiamo che le Istituzioni non possano e non debbano agire in questo modo e chiediamo al Sindaco ancora in carica di farsi carico del problema invitando la Direzione Generale della Asl AT ad esprimersi. Siamo stanchi di subire costantemente scelte imposte dall'alto da parte di chi viene da fuori Asti e svolge il proprio mandato all'insegna dell’obbedienza assoluta verso Torino o Alessandria; così come siamo francamente stanchi di assistere impotenti alla migrazione dei “nostri pezzi pregiati” verso altre realtà storicamente più arretrate di noi. E per favore, nessuno si permetta di agitare lo spettro del campanilismo: difendiamo “solo” il lavoro e le intelligenze del nostro territorio.

Il Consigliere comunale #unitisipuò
Clemente Elis Aceto

sabato 8 aprile 2017

Nomine: è necessario che pensieri e azioni collimino


Il 31 marzo 2017 ho inviato la seguente richiesta a tutti i Consiglieri del Comune di Asti attualmente in carica:

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Gentili Colleghi Consiglieri,


la presente per ricordare che, nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 2 marzo 2016, proposi uno specifico ordine del giorno (allegato) per sollecitare il Comune di Asti a dotarsi di un apposito “Regolamento sugli indirizzi e le procedure per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni e società partecipate".
Ritengo che le precedenti nomine comunali abbiano suscitato non poche perplessità sia nel merito delle scelte che nel metodo. In attesa delle nuove imminenti nomine presso ASP e GAIA, ritengo che la mia proposta di regolamentarle offrirebbe in futuro, alle istituzioni e all'intera città, un contributo per realizzare un'autentica partecipazione democratica finalizzata a valorizzare il merito e le competenze per chi assume incarichi pubblici. Lo scopo sarebbe di consentire di avvalersi delle migliori professionalità ed energie disponibili nella società astigiana per ottenere il massimo di efficienza e di risultati per la città.

Se anche voi la pensate così, vi invito a firmare con me, trasformando l'odg in proposta al Consiglio comunale in virtù dei seguenti:

    art. 42 comma 2 lettera a) del TUEL
    art. 43 comma 1 del TUEL
    art. 3 comma 2 dello Statuto comunale
    art. 24 comma 2 dello Statuto comunale
    art.49 comma 1 del Regolamento per il funzionamento degli organi collegiali e delle commissioni consiliari

Vi ricordo che, ai sensi dell'art.49 comma 4 del Regolamento per il funzionamento degli organi collegiali e delle commissioni consiliari, qualora la proposta al Consiglio comunale fosse sottoscritta da almeno un quinto dei consiglieri, cioè 7, il Presidente sarebbe tenuto a riunire il Consiglio comunale in un termine non superiore a venti giorni inserendo il documento stesso all'o.d.g.

In attesa di un vostro gentile riscontro, colgo l'occasione per ringraziarvi dell'attenzione e salutare cordialmente.
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Nessuna forza politica, movimento, lista civica o Consigliere comunale ha risposto in maniera positiva alla mia richiesta di dotare il Comune di Asti di un Regolamento sulle nomine così come previsto dallo Statuto comunale. Deduco che tutti coloro i quali si lamentano dei poteri forti al governo della città o esprimono pareri sulla necessità di una selezione basata su merito e competenze, in realtà, facciano solo finta.

Il Consigliere comunale #unitisipuò
Clemente Elis Aceto

giovedì 30 marzo 2017

RecuperiamOli, altrimenti siamo fritti


Gli oli vegetali sono quelli che utilizziamo tutti i giorni in cucina: nella scatoletta di tonno, per friggere, per conservare gli alimenti, ecc... Capita ai più di smaltirli in maniera non corretta: bisognerebbe raccoglierli in contenitori da depositare all'ecocentro, ma vengono gettati nel lavandino ignorando i costi generati per la collettività e gli effetti inquinanti per l'ambiente. Senza parlare delle ricadute positive sul territorio, anche occupazionali, che si potrebbero ottenere raccogliendo e rivendendo il prodotto che ha un valore di mercato di circa 500/600 euro a tonnellata: almeno 600.000 euro di ricavi all'anno gettati nei lavandini della Provincia di Asti e 450.000 euro di costi per depurare gli scarichi.

Fin qui ci siamo? Ora seguitemi...

Anni fa accadevano tre cose attualmente inimmaginabili: l'inquinamento era inferiore, le nostre nonne raccoglievano proprio quegli oli per farne sapone e le scuole avevano i soldi per acquistare il sapone lavamani. Rispetto a un tempo, oggi l'inquinamento è superiore, tutti gli alunni delle scuole astigiane portano il sapone da casa e nessun cittadino raccoglie più olio esausto per farne sapone.

Sareste disposti, invece, a impegnarvi nella raccolta di questi oli per una nobile causa? Ci sono diversi esempi analoghi: pensiamo alla raccolta dei tappi di plastica e di sughero per sostenere questo o quel progetto di solidarietà. Cosa pensereste se vi dicessi, per esempio, che in cambio del vostro sforzo si potrebbe valutare la possibilità di rifornire gratuitamente tutte le scuole astigiane del sapone per le mani?

Nel 2014, inviando l'e-mail sotto riportata, proponevo di pensare alla raccolta strutturata dell'olio vegetale esausto. A parte i soliti detrattori  e benaltristi, l'ASP dimostrò interesse ma da allora nessuna iniziativa è stata messa in campo.

Oggi ci riprovo...

Visitando domenica scorsa il Treno Verde di Legambiente, ho appreso che l'intera provincia di Cuneo (poi ci lamentiamo che là sono sempre avanti, eh?) effettua già la raccolta differenziata degli oli vegetali esausti, prodotti dai Cittadini e dalle attività Commerciali, grazie a una giovane azienda che si sta rapidamente espandendo, anche in termini occupazionali, a un tiro di schioppo da Asti (guarda caso nell'albese, eh?). Prefiggendosi di trasformare il rifiuto in una risorsa, con l'ausilio dell'università di Torino sta producendo sapone grazie all'olio recuperato. Alla mia domanda: "quanto costerebbe al Comune e alla Provincia di Asti organizzare una raccolta di questo tipo?", la risposta è stata la parola magica che ogni amministratore vorrebbe sentirsi dire: "zero, pensiamo a tutto noi: pubblicità, cassonetti, raccolta, trattamento, educazione scolastica, ecc...".

Vediamo se almeno la parolina magica riuscirà questa volta a smuovere "la volontà" degli amministratori di Enti e partecipate astigiane o se riusciranno nuovamente a tarpare le ali di chi fa del semplice buonsenso la propria missione ambientale e imprenditoriale... Per esempio com'è già successo con la messa al bando degli ecocompattatori per le bottiglie di plastica. Ma questa è una storia che vi racconterò un'altra volta...

Il Consigliere comunale #unitisipuò
Clemente Elis Aceto

       


Gentili Assessore all'Ambiente, Presidente ASP, Presidente Commissione Ambiente,

nell'ottica di incrementare la raccolta differenziata, accanto a una rinnovata comunicazione sulla stessa di cui si sta discutendo, non sarebbe possibile valutare, come fanno altri Comuni italiani, l'installazione di cassonetti (o il porta a porta) per la raccolta degli oli vegetali? Questi risultano particolarmente pericolosi per l'ambiente (intasamento delle reti fognarie con i conseguenti costi di manutenzione, maggior costo per la depurazione delle acque a carico dei cittadini, inquinamento delle falde, inquinamento delle acque superficiali con danni all'ecosistema, alla flora e alla fauna) ma anche una fonte di risparmio energetico perché è possibile, dopo corretti processi di rigenerazione, un suo riutilizzo industriale o per la produzione di biocarburante.

Tale raccolta aiuterebbe anche il Comune di Asti, aderente ad Horizon 2020, al raggiungimento degli obiettivi fissati dalle UE per il 2020...

Perchè non fare di ASP un'azienda incaricata C.O.N.O.E. (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento Oli vegetali e grassi animali) di raccolta piemontese? Un recupero efficiente trasforma un costo ambientale ed economico in una risorsa con sviluppo delle attività industriali, artigianali, logistiche e commerciali importanti anche per creare lavoro e occupazione.

In Italia vengono, ogni anno, immessi al consumo (direttamente come olio alimentare o perché presente in altri alimenti) 1.400.000.000 di chili (1.400.000 ton)  di olio vegetale per un consumo medio pro capite di circa 25 Kg. annui  (fonte Ministero della Sanità). Di questa quantità si stima un residuo non utilizzato pari a circa il 20%. Ci troviamo quindi di fronte ad oltre 280 milioni di chili (280 mila ton.) di olio vegetale usato, circa 5 Kg. a testa, che ogni anno “restituiamo” all’ambiente, in gran parte sotto forma di residuo di fritture e quindi “ricco” di sostanze inquinanti.
Consideriamo che il Valore medio di Mercato del rifiuto si aggira attorno a 500/600 euro a tonnellata.


martedì 28 febbraio 2017

Sostenere le candidature indipendenti


Accogliamo con favore, apprezziamo e ci complimentiamo per la decisione del Consigliere regionale Angela Motta, chiara potenziale candidata alla carica di sindaco del Partito Democratico. Come lei siamo convinti che il particolare momento storico e la crescente disaffezione dei cittadini nei confronti della politica richiedano un cambio di passo e una netta discontinuità con il passato.

Avvertiamo sempre più necessario restituire il governo della città nelle mani di cittadini indipendenti, sottraendolo al perpetuarsi delle candidature chiaramente di parte o telecomandate. Non possiamo quindi che constatare di essere già da tempo sulla stessa buona strada intrapresa oggi dalla Consigliera Motta, quella che ci ha fatto rinunciare a candidature di parte per sostenere con forza una candidatura indipendente alla carica di sindaco come quella di Beppe Passarino.

I Consiglieri comunali #unitisipuò
Clemente Elis Aceto
Massimo Scognamiglio

domenica 19 febbraio 2017

Telecamere e sicurezza: non prendiamo in giro i cittadini


Ho sentito in questi giorni fantasiose proposte in tema di sicurezza. Una di queste riguarda la predisposizione di una sala controllo con un monitor per ogni telecamera installata in città e un addetto alla sua supervisione.

Ergo, per il Comune di Asti dotato di 105 telecamere, frazioni comprese, sarebbe necessaria una sala con 105 monitor e altrettanti addetti stipendiati (o sottratti ad altre mansioni) al loro controllo.

Follia.

Teniamo conto che il Comune di Asti conta attualmente circa 500 dipendenti e deve attenersi ad assunzioni contingentate per legge. Senza parlare poi delle difficoltà finanziarie a sostenere una proposta del genere.

E ancora: attuare un controllo in tempo reale per intervenire in che maniera? L'operatore non avrebbe il tempo di precipitarsi sul luogo dell'accaduto in tempo utile e pare del resto inutile impiegare 105 operatori con il solo compito di avvisare le forze dell'ordine in caso di necessità.

In campagna elettorale, ma non solo, è sacrosanto occuparsi della sicurezza dei cittadini.

E' altrettanto sacrosanto non prenderli in giro.

Il Consigliere comunale
Clemente Elis Aceto

giovedì 16 febbraio 2017

Discarica a cielo aperto di Via Parri... Risolto!


Nei giorni scorsi ho ricevuto segnalazioni da parte dei cittadini del quartiere Praia che, affacciandosi a balconi e finestre, assistevano da tempo a uno spettacolo indecoroso che non gli è stato possibile risolvere attraverso sollecitazioni ai canali tradizionali.
Ho quindi effettuato un sopralluogo e una segnalazione dello stato di degrado in cui versava una zona di Via Parri oggetto di discarica abusiva e deposito auto incidentate. Ora è stato tutto rimosso e ripristinata la normalità. Si ringraziano gli operatori che sono intervenuti per riportare il sito a uno stato di decoro.









mercoledì 15 febbraio 2017

Una lista alternativa per Asti


Lunedì sera, presso la sala Giorgio Platone del Comune di Asti, i Consiglieri uscenti Clemente Elis Aceto e Massimo Scognamiglio hanno organizzato un’assemblea per lanciare ad Asti una lista alle prossime elezioni comunali capace di essere alternativa a tutti i partiti e coalizioni esistenti.
Partendo dall’opposizione alla Giunta Brignolo, i due Consiglieri hanno illustrato, ad una platea che riempiva la sala, alcune linee guida indispensabili per una città in declino che ha però la possibilità di rilanciarsi se saprà invertire la rotta degli ultimi anni. La svolta, per attuare una politica alternativa, non può che essere quella di partire dai bisogni dei cittadini. In questo senso sono stati illustrati dal Consigliere Aceto gli esiti di un questionario diffuso nei mesi scorsi tra gli astigiani, questionario che ha registrato notevole interesse e che ha avuto una buona adesione, ad oggi circa 300 ritorni, sia on line, sia in modalità cartacea. I maggiori bisogni che sono emersi dall'inchiesta riguardano: la vivibilità, la qualità dell’aria, la sicurezza, il lavoro, il trasporto pubblico.
È stata poi aperta la discussione fra i presenti, una platea di cittadini appartenenti sia al mondo della sinistra, sia al mondo del volontariato cattolico, tanti i giovani e tanti coloro non ascrivibili ad alcuna collocazione politica. Sono tra gli altri intervenuti l’ex Assessore Beppe Passarino che ha espresso gli aspetti positivi di una cittadinanza attiva capace di esprimere sempre quella solidarietà sociale alla base di un tessuto locale che ha bisogno di più coesione per tornare a crescere; l’ex Assessore Pensabene ha affermato che dare vita ad una lista alternativa è imprescindibile per contrastare quella vecchia logica secondo la quale le decisioni e gli organigrammi del potere si decidono in Piazza della Libertà anziché in Piazza S. Secondo; l’ex Consigliere Bruno Bego che ha evidenziato la necessità di avere Aziende multi servizio governate ad Asti e non a Torino. Altri interventi hanno evidenziato l’esigenza di una coalizione ampia, al di fuori dei partiti, che sappia includere anziché escludere. In questo senso, in conclusione, è emersa la necessità di definire programmi e intenti comuni andando a individuare una figura di candidato a Sindaco, non ascrivibile alle logiche politiche del passato, capace di catalizzare intorno a sé un vasto consenso.
Una lista alternativa non solo al vecchio sistema di potere di centro destra cristallizzato, ormai da anni, nelle solite vecchie conoscenze sorrette dai poteri forti della città, ma anche ad un Pd sempre più in crisi, logorato dalla cattiva prova data in città. Infine una lista alternativa anche al Movimento 5 stelle che, al di là della capacità di sollevare polveroni, non pare essere in grado di mettere in campo uomini e programmi all’altezza della situazione. Asti non può certo permettersi di replicare la situazione della Sindaca Raggi a Roma.

I Consiglieri comunali #unitisipuò
Massimo Scognamiglio
Clemente Elis Aceto


giovedì 9 febbraio 2017

La Città che vorrei...


#unitisipuò chiede la collaborazione dei cittadini per lavorare insieme ad un altro "senso di città" perchè la loro partecipazione politica DEVE intervenire nelle scelte per Asti. Una prospettiva di cambiamento si realizza solo se partiamo dai nostri bisogni, dai nostri desideri, dalla nostra idea di sviluppo, per poi insieme dare impulso ad un progetto politico comunitario. Per questo diamo appuntamento alla cittadinanza lunedì 13 febbraio 2017 ore 21 presso la Sala Platone del Comune di Asti. Durante la serata saranno presentati i risultati provvisori del questionario somministrato nelle settimane passate a un campione eterogeneo di astigiani. Il questionario non ha l’ambizione di avere valore statistico, ma vuole porre il problema della partecipazione attiva dei cittadini nel disegnare il futuro nel quale vivranno.

I Consiglieri comunali #unitisipuò
Clemente Elis Aceto
Massimo Scognamiglio

Illuminazione pubblica: luci ed ombre


Con DGC 552/2015 la Giunta comunale concedeva il servizio di illuminazione pubblica della Città di Asti ad ASP/AEC per una durata di 25 anni e 6 mesi. Ma di cosa parliamo esattamente quando ci riferiamo all'illuminazione pubblica astigiana? Il servizio di illuminazione pubblica della Città di Asti è costituito da complessivi 10.358 punti luce, di cui 7.693 di proprietà comunale (oggetto della concessione) e 2.665 di proprietà Enel Sole, in via di acquisizione da parte del Comune di Asti in previsione di una futura ulteriore concessione ad ASP. I circa 8000 corpi illuminanti di proprietà comunale,  realizzati  in  buona parte negli  ultimi  trent'anni e costituiti da lampade al sodio, sono quindi in via di completa sostituzione con apparati a tecnologia led.

Tralasciando in questa sede le considerazioni di natura economico-finanziaria sull'operazione, le prime domande che ci vennero in mente durante la sostituzione furono: "Che fine faranno i vecchi corpi illuminanti? Saranno tenuti di scorta? Saranno alienati?". Gli uffici comunali risposero che, poiché verranno sostituiti TUTTI i vecchi corpi illuminanti con quelli nuovi, "non pare di alcuna utilità conservare i corpi illuminanti attuali (lampade SAP – Sodio Alta Pressione)", né "pare ipotizzabile alienare i corpi illuminanti sostituiti molti dei quali sono anche normativamente inadeguati". Gli uffici riportarono inoltre che "considerato il numero ed il “volume” dei corpi illuminanti sostituiti, AEC (per il tramite della ditta incaricata) provvede periodicamente allo smaltimento autorizzato (sono disponibili le bolle di consegna). Analogo approccio viene utilizzato per i pali che verranno sostituiti (si tenga presente che i pali sostituiti non sono più sicuri pertanto inutilizzabili)".

A seguito poi delle prime sostituzioni, molti cittadini ci segnalarono la sensazione di una riduzione di illuminazione per alcuni luoghi della città (es. Piazza Primo Maggio e alcuni parchi). Segnalammo questo fatto anche in Consiglio comunale dove si osservò correttamente che il fascio luminoso dei corpi a led produce una luce più concentrata e non diffusa come quella dei vecchi lampioni al sodio. L'impressione però è che AEC abbia utilizzato, nell'opera di sostituzione a tappeto, corpi di potenza luminosa identica in tutta la città risultando, per questi particolari luoghi, decisamente inferiore rispetto all'illuminazione fornita dai precedenti corpi illuminanti al sodio. Per alcuni parchi cittadini sarebbe auspicabile adottare corpi luminosi irradianti in più direzioni al posto di quelli attuali dal fascio concentrato in maniera da ingenerare nei cittadini una percezione più sicura dei luoghi.

Altre segnalazioni pervenuteci riguardavano invece intere zone della città al buio (Viale Pilone, Corso Genova e solo ultimamente la zona Torretta). Avvisando ancora una volta del disservizio l'Assessore ai Lavori Pubblici, sempre molto disponibile, abbiamo finalmente scoperto che i cittadini possono segnalare direttamente ad AEC eventuali disservizi chiamando il numero verde 800913737 (occorre ascoltare la voce del risponditore automatico ed effettuare la scelta n°3).

Chiediamo ovviamente all'Amministrazione di vigilare con maggiore attenzione sullo stato dell'arte e di funzionamento della nuova illuminazione pubblica cittadina, anche in virtù degli accordi Comune-ASP che si prefiggevano, in fase di concessione, di incrementare la qualità del servizio erogato alla cittadinanza. Come incentivo a migliorarsi ad ASP/AEC, suggeriamo all'Amministrazione comunale di mostrare il milione di euro (+IVA), dovuto come canone di affidamento del servizio, sotto la stessa luce fioca o spenta cui sono costretti a guardare alcune volte i cittadini.

I Consiglieri comunali #unitisipuò
Clemente Elis Aceto
Massimo Scognamiglio

giovedì 26 gennaio 2017

Fallisce un progetto di pochi, vince il buonsenso di molti.


"I cittadini dovranno essere sempre informati e coinvolti direttamente nelle decisioni dell'amministrazione, attraverso forme dirette di consultazione e partecipazione" si leggeva nel programma elettorale di questa Amministrazione. Oltre a non considerare il parere di cittadini e comitati, è persino riuscita a compattare l'intera Minoranza contro il progetto del teleriscaldamento realizzato in ospedale.

Esprimiamo estrema soddisfazione nell'apprendere il ritiro della pratica dal tavolo di discussione del Consiglio comunale. Crediamo di aver contribuito attivamente, anche in sinergia con i cittadini, all'ottenimento del risultato e ci congratuliamo, per l'impegno e la tenacia, con tutti quelli che hanno effettuato in questi mesi un prezioso lavoro di approfondimento e di studio del progetto dimostratosi fallimentare nel merito e nei metodi.

La scelta obbligata di demandare ogni eventuale decisione alla futura amministrazione, caldeggiata a suo tempo da questa Minoranza, sarebbe stata opportuna e doverosa qualche mese fa quando invece il Sindaco decise di forzare la mano sulla sua approvazione. La realtà è che Asti non è più governata da una maggioranza e la giustificazione del rinvio "per consentire il confronto con la cittadinanza e gli eventuali ulteriori approfondimenti" appare oggi una pezza peggiore del buco.

Di tutta questa storia ci rimane una sensazione di fondo: in una congiuntura sociale, economica e occupazionale poco felice, la città ha perso tempo prezioso e un'ulteriore occasione: se l'Amministrazione avesse utilizzato lo stesso tempo, la stessa volontà e determinazione messa in campo sul teleriscaldamento per realizzare un progetto alternativo e condiviso, a quest'ora potremmo festeggiare un successo di tutti. Sarebbe opportuno invece che qualcuno si assumesse la responsabilità politica del fallimento del progetto di pochi.

Tutta la Minoranza consiliare del Comune di Asti
Clemente Elis Aceto, Anna Bosia, Marcello Coppo,
Piero Ferrero, Giorgio Galvagno, Federico Garrone,
Davide Giargia, Fabrizio Imerito, Gianfranco Imerito,
Maurizio Lattanzio, Angela Quaglia, Massimo Scognamiglio,
Marcella Serpa, Mario Vespa

mercoledì 25 gennaio 2017

Creare una cultura della mobilità alternativa


Contemporaneamente alle piste ciclabili, ad Asti serve lavorare alla creazione di una cultura di utilizzo e rispetto della bicicletta e della mobilità sostenibile alternativa in generale. Quella cultura che servirebbe a salvaguardare ciclisti e pedoni, che ci farebbe ripensare l'intero sistema di trasporto urbano in maniera organica, compresa una massiccia revisione dei percorsi dei bus urbani. Quella cultura che consentirebbe di progettare e costruire infrastrutture, come marciapiedi e piste ciclabili, adeguate alle reali esigenze della mobilità e non realizzate unicamente per spendere in qualche maniera i fondi reperiti con tanto sacrificio.


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